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L’INVALIDITA` NON È UN’OPPINIONE dal quotidiano 20 minuti

LOCARNO.

Per l’esperto Bruno Cereghetti è in atto un travaso persone dal’ invalidità all’assistenza Alla povertà- Grazie a una legge «da repubblica delle banane››

Il problema mostruoso, che non si vede da queste statistiche, è che l’invalidità oggi è causa di povertà». A reagire ai numeri sui gradi di invalidità (vedi riquadro), è Bruno Cereghetti, esperto di sanità e socialità. «L’Assicurazione per l’invalidità (Ai) oggi – sostiene – espelle sistematicamente le persone con grosse difficoltà dal circuito delle rendite unicamente per ragioni economiche. E butta questa gente in assistenza».

Ma due terzi dei casi beneficiano di rendita intera…

«Certo, ma l’invalidità ordinaria – ad esempio il 55enne muratore .con le spalle rotte – viene estromessa con tutte le scuse possibili. Attenzione, si tratta di un’estromissione legale››.

Cosa c’è di sbagliato nella legge?

«È un ordinamento degno di una repubblica delle banane. Grida vendetta il fatto che il primato sulla decisione, se uno sia o no in invalidità, e del relativo grado, compete al perito medico o al medico dell’Ai. Ma quest’ultimo è uno stipendiato dell’Ai e dunque ha tutto l’interesse a difendere il sistema che è incentrato sul contenimento dei costi».

I periti esterni? e ha tutto  l’interesse a difenderla. in Ticino abbiamo lo scandalo di due mega periti che ricevono, ciascuno, 400mila franchi all’anno solo dall’Ai. E questi fanno, lo garantisco, perizie al 100% contro gli assicurati, attestando che sono comunque capaci di lavorare. Il giudizio del perito, purtroppo, è assoluto. Inattaccabile».  

Qual è la sua previsione?

«Il mio pronostico è che nei «È l”altro aspetto aberrante, prossimi tempi il travaso verso l’assistenza sarà accentuato, perché i conti dell’Ai vanno. male. SPI

Rendite

»

Bellinzona ufficio AI

È una accusa che si sente spesso. Non solo chi è i valido, ma anche da chi lavora nel settore. Eppure i numeri. che ti/ 20minuti ha chiesto all’Istituto assicurazione delle sociali  (IAS) la smentiscono: non ci sono più beneficiari delle rendite AI, nelle fasce che cedono lo scatto di rendite ricordiamo. procede gradi: la mezza rendita scatta da un grado d’invalidità del 50%. i tre quarti dal 60% e la piena rendita 70%. ll calcolo effettuato sulle nuove rendite erogate nel 2017 mostra tuttavia che nella fascia 45-49% situa il 5% dei beneficiari contro 18% nella fascia 50-54% (tutti i dati online).In altre parole le rendite non sono pilotate al ribasso. In replica indiretta. a quanto sostiene  Cereghetti. lo (IAS)  ricorda «che l’invalidità è un concetto economico e non medico. Ne consegue che il grado d’invalidità non è determinato dai medici dall’ufficio Ai o dai periti esterni. ma avviene tramite un riscontro dei redditi» percepiti e percepibili dopo il danno.

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