Nella foto: un campo di grano, copertina del suo 45 giri
Lucio Battisti, nasce a Poggio Bustone, un paese di collina provincia di Rieti, il 5 Marzo 1943. geloso della sua privacy, al punto da scomparire per anni. Sua madre casalinga, il padre impiegato alle imposte a Poggio Bustone. Il cognome Battisti è molto diffuso, sua madre Dea Battisti anche da nubile. Nel 1947 si trasferiscono a Vasche di Castel Sant’Angelo vicino Rieti, più tardi a Roma. Le vacanze estive la città natale rimane meta fissa.
Dall’intervista dicembre 1970 dalla rivista Sogno: “I capelli ricci li avevo anche da bambino e così lunghi che mi scambiavano per una bambina”. Voleva fare il prete, ma in chiesa parlavo con un amico, ero un grosso chiacchierone. Il prete lo riprende, ma dopo altri chiacchiericci l’ho hanno allontanato dalla chiesa.
A Roma Battisti frequenta le scuole elementari e medie, si diploma perito industriale nel 1962. È da tempo che canta con la chitarra, canzone sue e di altri in alcuni locali. Passa il tempo e pian piano è ambizioso di voler intraprendere la professione di cantante. Il padre non è d’accordo sulla scelta artistica del figlio. Le prime esperienze musicali nel 1962, chitarrista “I Mattatori”, gruppo di ragazzi napoletani. I primi guadagni… ma non bastano. Nel 1964 suona con “I Satiri” un complesso che suonano in Germania, Olanda.
Il primo ingaggio di Battisti solista arriva, lo chiama il Club 84 di Roma. Lui dimostra di avere idee chiare e tanta ambizione. Da quella esperienza ha la netta sensazione che suonare in gruppo non fa per lui. Prende la decisione di tentare da solo.
A Milano, a quei tempi considerata la “Mecca” della canzone. Barricato per settimane in una pensione di periferia, senza distrarsi l’unico suo scopo: prepararsi al top in attesa dell’incontro con un discografico.
Nel 1964 compone con Roby Matano le sue prime canzoni e il suo primo 45 giri “Per una lira”. Il fatto curioso… i produttori decidono di non mettere il suo volto in copertina. Si arriva ad un compromesso, mostrando la figura intera, di spalle, abbracciato a un ragazza, e la riproduzione di una liretta, monetina a quel tempo assai rara.
Nel 1965 l’incontro Giulio Rapetti in arte Mogol, il più noto “paroliere” del panorama italiano. Assieme trovano la giusta forma di idee che durerà felicemente per anni, la quale assieme scriveranno alcuni testi miliari della musica leggera italiana.
1968 con “Balla Linda” Lucio Battisti partecipa al Cantagiro. 1969, in coppia con Wilson Pickett, presenta a Sanremo “Un’avventura”. L’affermazione arriva nell’estate seguente, al Festivalbar, con “Acqua azzurra, acqua chiara”.
Gli anni di Battisti sono stati: ’70 e gli ’80, inaugurati con due canzoni di successo, “La canzone del sole” e “Anche per te”, incise per la sua nuova etichetta, da lui stesso fondata… e che porta il nome emblematico di “Numero Uno”.
Di successo in successi scandisce serie impressionanti capolavori, tutti al primo posto nelle classifiche. Forse non tutti sanno che Battisti è stato autore per altri, editori e discografici, distribuendo successi per Mina, Patty Pravo, la Formula Tre, Bruno Lauzi.
Il successo non ha scalfito Lucio Battisti, ha sempre privilegiato la sua vita. Ha mantenuto il contatto con il pubblico attraverso i suoi dischi, e qualche intervista concessa alla stampa, ignorando televisioni. Per realizzare un prodotto all’altezza delle sue aspettative, crea una sala di registrazione personale direttamente in casa. In seguito, alla ricerca di un suono sempre moderno, cercò studi ottimali in Inghilterra o negli Stati Uniti. La sua produzione è sempre stato il frutto di un lavoro… dove nulla è lasciato al caso, nemmeno le copertine dei dischi. Settembre a lui tanto caro per quella registrazione “29 settembre” Lui il 9 settembre 1998 si è spento. Come un tramonto e suscitando clamore e commozione in Italia, un Paese che lo ha sempre amato… il numero uno del bel canto italiano.