Foto Nicolino Patanella, sotto l’incuria della tomba di F. De Sanctis e Consorte
Riceviamo e Pubblichiamo… Lodevole Signor Presidente Mattarella, Stimati connazionali. Lo stato pietoso in cui versa la tomba dell’illustre Francesco De Sanctis (l’indifferenza dei letterati e politici è evidente! (Lui diceva… noi dobbiamo essere contenti, quando l’ultimo degli italiani saprà leggere e scrivere.. grazie a lui) !
Foto Nicolino Patanella Napoli
Ci segnala un concittadino: Quando studiavo all’Alessandro Volta, la domenica andavo a messa alla chiesa del cimitero e passavo vicino alla tomba di De Sanctis e moglie, c’erano sempre rose fresche!
Ha portato un fiore che ha dovuto lasciare sul cancello chiuso con catenaccio!
Voglia gradire Signor Presidente Mattarella i segni della mia stima. M.Bortone
Foto sopra Nicolino Patanella Napoli, e lo stato e l’incuria della tomba.
Michele Bortone comunicato stampa, 11/11/2008
Si girerà nella tomba Francesco De Sanctis nel vedere quanto lui ha fatto e lottato per la scuola e quanto gli altri stanno distruggendo. Non si placa il movimento studentesco contro la riforma Gelmini, la scuola ha bisogno di tutti, degli addetti ai lavori dell’opinione pubblica, delle forze del territorio, delle famiglie e degli studenti. Ogni scuola ha i propri problemi, le proprie risorse, serve creare un sistema formativo di istruzione capace di orientare i giovani al’avanguardia. Un profilo innovativo con programmi giovani e un futuro democratico.
Nella nostra comunità, specialmente chi vive giornalmente della propria esperienza, occorre ampio spazio al dibattito, al dialogo. Scuola, ricerca, università, settori che non vanno divisi. Se non vogliamo distruggere i progressi fatti in questi anni, un dialogo costruttivo da entrambe le parte è dispensabile.
I dati Ocse, ci davano migliori e primi d’Europa, in quest’ottica il ministro va avanti per la sua strada. Il povero Francesco De Sanctis, Ministro della Pubblica Istruzione nel gabinetto Cavour un bel giorno del 13 aprile del 1861 disse: (NOI SAREMO CONTENTI QUANDO L’ULTIMO DEGLI ITALIANI SAPRÀ LEGGERE E SCRIVERE). Di questo passo.