Odio isolarmi, amo vivere fra la gente per cui sono sicuro che: traggo ispirazione dall’amore che ho per il prossimo, che è dentro in ognuno di noi da tutto ciò che mi circonda. La donna è un fiore d’amare, nella donna io vedo spiagge e immensi tramonti che non finiscono mai. L’amore, l’amicizia, la solidarietà umana e sociale sono i motivi dominante, è il sentimento che accompagna e mi ispira nella mia attività di autore, ma nel 1993 ritorno alla ribalta e tutta la stampa Italiana ed estera parla di me.
Dedicato a un’amica
Ti immagino qui
nei sogni miei tu
un amico un tesoro
è cosi che si dice.
Un amico un tesoro
ed è la verità
una verità grande
che descriver non so.
A guardarti ammirarti
sempre senza sfiorarti
un amico non può
è una gran crudeltà.
Quei ricordi stupendi
che ti restano in mente
sempre vivi e lontani
tra le braccia di lui.
E ti dedico un sogno
quella amica sei tu.
un risveglio un po’ duro
perché non ci sei più,
mi abbracciavi affettuosa
però amavi lui
un amico sincero
ora qui sono io.
Quando il tempo
crudele sarà vecchio con noi
più lontano è il ricordo
che svanisce cosi
guarderò l’orizzonte
dentro il cielo di sera
una rondine in volo forse parla di te.
DEDICATO A UN’AMICA, un inno all’amicizia e all’amore, può esistere amicizia tra un uomo e una donna!” Con questo testo ho vinto il primo premio assoluto per il testo e per la musica – “I CONTEMPORANEI DELLA COMUNITÀ EUROPEA 1994″, a Como. Il mio nome è stato inserito nell’antologia ” I CONTEMPORANEI DELLA COMUNITA’ EUROPEA 1994″.
DICONO DI ME
Dotato di viva intelligenza, di ingegno creativo ed eclettico, Michele Bortone, cantante, scrittore e paroliere compositore, ha composto poesie di rara semplicità e purezza lirica.
“Dedicato a un’amica” è una poesia bella nella delicatezza dei pensieri, nella spontaneità dei sentimenti, sintesi e contrasto di gioia e di speranza, di luce e di ombra, percorsa e tenue e palpabile nostalgia. L’anima sensibile e sensitiva del poeta, Luganese per adozione, irpino (Lacedonia per nascita), si esalta e si stempera nella contemplazione del muto orizzonte, del roseo tramonto, nell’ascolto rapito di un canto di rondini.