Michele Bortone aveva soltanto 17 anni quando lasciò l’amato paese natio ed emigrò in Svizzera; le tappe del doloroso esodo Lucerna prima, Lugano dopo, con idee ben chiare lavorare per guadagnarsi da vivere, la musica il canto la poesia, una ossessione che non mi lasciava mai, erano le ambizioni del mio povero padre che a tutti i costi io dovevo fare l’artista. Portavo con me tanta voglia di fare di imparare l’arte e la mettevo da parte. Le note musicale sono sette e ad ognuno il suo genere io sono sempre stato per il pop romantico. Ho sempre avuto paura del successo, ti porta al limbo ed è difficile scendere dal piedistallo.
Ci incontriamo a Lugano
Nel cielo volano le rondini
un canto che risuona un poco strano
e sussurrandomi dicesti piano piano
ci incontriamo a Lugano.
La luna è in cielo a farmi anche da spia
a ricordarci che sei stata mia
e non parla e non dice niente
lei sa che m’ami veramente.
Corrono le immagini vagando invano
ricordandoci il passato in primo piano
il nostro bacio datoci a Lugano.
Il vento mi tormenta non mi lascia un istante
mi riporta in via Nassa per le strade di sassi
in questo meraviglioso panorama di Lugano
ricordi amore tu mi dicesti io ti amo.
La luna è in cielo a farmi anche da spia
a ricordarmi che sei stata mia
e non parla e non dice niente
lei sa che m’ami veramente.
Corrono le immagini ………………
Questo avviene nel 1991 firmo il testo parole e musica “Ci incontriamo a Lugano” e divido la compilation Italo-Hits con Little Tony, Carmelo Zappulla, Franco Mercia, Mastrovito ecc. Ho sempre avuto nostalgia della mia terra, la stampa parlava spesso di me: ( Incontro con un emigrante dedito alla canzone e alla poesia Michele Bortone Lacedonia-Lugano e ritorno) Bortone, lavoratore della musica, “Pazzo Amore” le parole di Bortone , luganese di Lacedonia. (Corriere del Ticino una doppia pubblicazione per un autore luganese Michele Bortone, libro e disco).