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LA RAGAZZA DAGLI OCCHI TRISTI

 

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Foto gentilmente concessa dall’Astro Edizione

Nuovo romanzo d’amore di Michele Bortone, paroliere compositore e scrittore. Dopo “La Baita Dalle Betulle Rosse.” (pagina visitata da oltre 97 mila persone) si presenta alla stampa con un nuovo romanzo, “La ragazza dagli occhi tristi.” La storia è ambientata in un paesino del salernitano, Bellosguardo,  dove è ancora vivo lo stile di vita del secondo Dopoguerra («anni» rileva Bortone, «della nostra infanzia e adolescenza»).

Al cuore non sì può parlare. Innamorarsi è il cuore che ne paga le conseguenze. Spesso a tutto c’è una risposta, ma innamorarsi è come tornare bambini. A volte uno sguardo malizioso dice tutto; le parole d’amore rassicurano e gratificano, rendendo i due innamorati più complici. Tra i protagonisti Franco, Laura, Sara, Anna, Giulia, Paolo, Andrea, Antonio e Giacomo.

Franco, un musicista e fotografo, segue una ragazza che lo porta a chiederle informazioni su di lei. La sua bellezza è dirompente e lei gli risponde: «La tua informazione sono io.»

Laura, questo il nome della ragazza, ha un’infanzia difficile, sempre sulle difensive, che la porta ad avere un determinato carattere: timido e introverso. Laura non ha vita facile, porta dentro di sé l’inconscio. L’amore travolgente e ricambiato con Franco, però, sembra non finire mai.

Orfana di entrambi i genitori, è sempre triste, tanto che per il suo comportamento le viene dato il nomignolo: “La ragazza dagli occhi tristi.” Nomignolo dolce e romantico che le si adice. Nonostante le difficoltà Laura, per cause di forza maggiore, sceglie di andare a lavorare per guadagnarsi da vivere, diventando venditrice, acquisisce esperienze di vita nel mondo del lavoro, fino a spingerla a diventare proprietaria del negozio in cui lavora.

Con la sua bellezza e il suo charme fa strada. Le farfalle si fermano a osservare, i grilli smettono di cantare per ascoltarla. Il suo sguardo e quello di Franco si cercano; nei suoi occhi lui vede le spiagge e i tramonti che non finiscono mai.

Si svegliano a mattino inoltrato, uno nelle braccia dell’altra. Laura lancia un grido di spavento, il suo comportamento è strano. Lui chiedi una spiegazione.

«Hai anche il coraggio di chiedermi cosa è successo?», risponde. «Ti rendi conto che abbiamo dormito tutta la notte sul divano abbracciati?!»

«E allora?»

Il loro amore, quello vero, è quello che non conosce confini; la felicità è la chiave della vita. Certo si sono lasciati andare, sarebbe peccato lasciar appassire la bellezza dei suoi occhi tristi.

Qualcosa lo sorprende, quando si guardano a lui prende una sensazione strana, come se lei fosse lì ad aspettare il suo sguardo. Stacca gli occhi dai suoi; lei si gira e i loro sguardi nuovamente si incrociano, tutto questo lui lo definisce attrazione.

«Laura, stai crescendo, sei una donna da sposare.»

«Non insistere, Franco, sai che ti prendo in parola.»

Le rispondo: «Chissà quando arriverà quel giorno.»

«Tempo al tempo, una cosa per volta, e poi che fretta c’è, stiamo bene così.»

Si lasciano con un forte abbraccio e baci echeggianti, assieme pronunciano la formula di rito: «Pensami, sognami.»

«Anche tu.»

Che ragazza, dotata di una forte sensibilità sentimentale. La sua bellezza è l’assoluta libertà, potrebbero opporsi al vento, se solo lo volesse.

È tempo che lei smetta di cercare fuori di sé, quello che a suo avviso può renderla felice. I bagliori del mattino li sorprendono di nuovo, l’uno nelle braccia dell’altra. È una bella giornata di primavera, passeggiano mano nella mano, li sorprende un temporale. L’istinto li porta a ripararsi in una chiesa. La sua immaginazione viaggia, lo porta a pensare.

È un luogo adatto per celebrare il nostro matrimonio. La chiesa è bella, la immagina addobbata di fiori, gremita di gente. La marcia nuziale e Laura, controluce, che raggiunge l’altare.

Lei gli chiede: «Dove stai con il pensiero?» Lui le racconta e lei: «Tu corri troppo.»

Un amore travolgente tra loro, lui le vuole tanto bene, un giorno le dice: «Sai, pensavo di regalarti una nuvola, un pezzo di cielo, così sarai più felice.»

«Tu sei furbo, Franco, vuoi regalarmi ciò che non è tuo.»

Laura, una bella ragazza affascinate, eppure a volte vede il grigio nei suoi pensieri e sul suo volto. La sua insistenza lo conduce a dedicarle alcuni versi:

 

La luce del giorno.

Sei tutto quello che c’è, la tua ombra intorno a me,

la notte la luna, il tramonto sei tu.

Sei l’alba il sole, che spunta dal mare,

il pensiero sei tu,

sei l’amore, sei il vento,

che dolcemente bisbiglia un pensiero,

tu sei tutta per me.

Lei legge, pensa a quelle parole che lui le ha dedicato, si chiede: «Qual è l’ordine delle cose che sono nel suo cuore?»

«Sicuramente l’amore e la stima che hai per me.»

Laura non si esprime, ma estasiata continua a rileggere quelle parole, il riflesso di luce brilla nei suoi occhi, una lacrima brilla come un diamante sul suo viso. Un amore ha bisogno del vivere quotidiano, nella fede e speranza; di vivere con tutte le gioie, le fatiche di un cammino che conduce a un matrimonio.

Lui continua a scrivere: La ragazza dagli occhi tristi.

Si accorge che lei segue passo dopo passo tutto ciò che scrive. E un bel giorno gli chiede: «Hai finito di scrivere il romanzo? Come va a finire?»

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