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GEMELLAGGIO LAVENA PONTE TRESA -CALITRI

Calitri la Positano dell'IrpiniaIl tre e quattro luglio ’10  Gemellaggio Lavena Ponte Tresa – Calitri

di Michele Bortone

Il gemellaggio è un legame simbolico tra due o più paesi, per sviluppare strette relazioni politiche, economiche e culturale. Altri tipi di gemellaggio, portano avanti una serie di iniziative atte a rafforzare il rapporto tra i gemellati e far conoscere le loro realtà agli altri. È parte della vita dell’Europa sin dai primi anni 50, ha avvicinato molte persone di paesi diversi. Sebbene continui a crescere  a svilupparsi, è difficile trovare informazioni affidabili e aggiornate sul gemellaggio in un unico luogo.  Vi sono molti esempi di buone pratiche nell’ambito del gemellaggio, una grande varietà di temi: l’arte e la cultura, i giovani, la cittadinanza, lo sviluppo sostenibile, i servizi pubblici locali, lo sviluppo economico locale, l’inclusione sociale, la solidarietà ecc. Quali obbiettivi per una buona riuscita del gemellaggio?  Questa dovrebbe essere la prima domanda che ci si pone quando si avvia un progetto di gemellaggio. Si devono definire degli obiettivi chiari e delle attività, di tanto in tanto, riesaminare, gli obiettivi e le azioni, per assicurarsi che tutti gli interessati abbiano le stesse priorità.

Un gemellaggio può creare un ambiente ideale in cui sviluppare nuove tecniche di cooperazione. Lo scambio di esperienze, oltre a favorire la riflessione congiunta su delle questioni specifiche, può aiutare a trovare soluzioni o ad apportare miglioramenti.  Per alcuni tipi di progetti vi sono fondi messi a disposizione da programmi dei governi nazionali o da fondazioni. Tuttavia, gli enti locali e le associazioni di gemellaggio hanno la possibilità di alleggerire l’onere finanziario, grazie al programma istituito dalla Commissione Europea nel 1989 in risposta all’appello del Parlamento Europeo di sostenere le iniziative di gemellaggio che aiutano ad avvicinare l’Europa ai suoi cittadini, e quello che si apprestano a fare il 3 e 4 luglio 2010, Lavena Ponte Tresa  e Calitri, un legame simbolico di Gemellaggio. Calitri risale al toponimo greco “Alètrion” derivante dall’originario “Alètriom” dal tipico suffisso tirreno-etrusco, che in epoca romana sarà “Aletrium” poi “Caletrum” e infine “Calitri”. Plinio il Vecchio (23-79 D.C.), elencando le popolazioni irpine, parla della colonia degli Aletrini.  L’insediamento ha vissuto, progressivamente, le vicende storiche dell’intero territorio irpino, legato probabilmente a presenze greche ed etrusche e sicuramente alla lunga dominazione romana. Nel periodo medioevale, Calitri è uno dei tanti centri sottoposti all’amministrazione Longobarda prima e Normanna e Sveva poi, sotto queste due dinastie l’insediamento calitrano conosce un periodo di crescita e prosperità, legato alla vicinanza con Melfi, centro di prima importanza sia per i normanni che per gli svevi.

Con la dominazione normanna il feudo di Calitri venne affidato ai Balvano, mentre sotto Federico II di Svevia appartenne al regio demanio. Nel 1304 Calitri passò ai Gesualdo, principi di Venosa che ne ebbero il possesso per tre secoli. Con i Gesualdo Calitri conobbe la sua epoca d’oro; l’antico castello venne trasformato in una sontuosa dimora signorile. Dai  Gesualdo Calitri passò ai Ludovisi che nel 1676 lo cedettero alla famiglia Mirelli. La prima metà del XIX secolo vede Calitri variamente coinvolta nei fatti che vanno, dalle guerre d’indipendenza fino all’unità d’Italia. Dopo l’unità Calitri e la sua storia si confondono con quella di tanti altri centri dell’Italia meridionale: brigantaggio, emigrazione, latifondismo baronale, lotte per la spartizione della terra.  Comuni limitrofi 20, Sant’Andrea di Conza dista a km 5,6, Muro Lucano a 20,1. Sindaco GIUSEPPE  DI MILLA in carica da maggio 2006. Censimento Istat 2001 popolazione residente 5.843 (M 2.772, F 3.071) denominazione abitanti calitrani, Santo Patrono San Canio, Festa Patronale 25 maggio. La città offre varie manifestazioni dicembre-aprile – rappresentazioni teatrali: nei locali del Centro Sociale “T. Di Pietro” in località Pittoli è possibile assistere a spettacoli teatrali.  In agosto-estate calitrana: durante il mese si svolgono tornei sportivi, giochi, serate danzanti. Dicembre-Sagra della Scarpegghia: per le vie del centro storico è possibile degustare i prodotti tipici locali, scoprire i prodotti dell’artigianato locale. Il 13 dicembre di ogni anno, in occasione della festività di Santa Lucia, la chiesetta è meta di moltissimi devoti; nel pomeriggio vi si celebra una santa messa, si assiste al sorteggio della tradizionale “veccia” (tacchino) e di altri premi ed infine si può assistere ad uno spettacolo di fuochi pirotecnici.

Le tradizioni, i valori dei canti popolari hanno costituito per secoli  “materiale culturale” trasmesso di generazione in generazione, nelle occasioni simbolicamente più significative (battesimi, matrimoni, comunione momenti  quotidiani della vita.  I bambini, sin dall’infanzia, venivano educati al canto con ninne nanne sussurrate dalle donne più anziane, o dalle mamme. Da non tralasciare le  serenate, a notte fonda, sotto il balcone o la finestra della fanciulla prediletta, gli adolescenti esprimevano il loro sentimento, decantando la bellezza degli occhi, dei capelli dell’amata. Canti ironici, satirici o di vero e proprio insulto, che non di rado provocavano l’insorgenza di liti furibonde. Canti di vario tipo accompagnavano le dure fatiche dei campi, i lavori nelle vigne, il lavaggio dei panni nei torrenti. Oggi qualche anziano ricorda gli antichi canti e delle amate nenie. Canti e rime di assonanze composte da parole semplici e di uso comune. I canti diffusi a Calitri erano prettamente dei “s’nett”, costituiti da versi endecasillabi concatenate in rime  (baciate, e per lo più alternate), ne citiamo alcuni; (Franc’schina la cal’trana, la cant’nera, lu zuopp’r’ giacchetta corta), e tanti altri raccolti in un 33 giri “Calitri canta” edito da radio irpinia 1981. La Positano dell’Irpinia, paese con tante attività imprenditoriale, dedita all’agricoltura dove si producono dei buoni vini: bianco: nelle tipologie frizzante, amabile e passito, rosso: frizzante, amabile, liquoroso, passito e novello, rosato: frizzante e amabile. Gente laboriosa e ospitale.

PROMOSSA DAL MAGAZINE – La fama di Calitri è cresciuta tanto che anche il noto magazine online: «International Living». «Nine places where you can retire and live like a king» (che letteralmente significa: i nove posti dove puoi andartene in pensione per viverci come un re).  Vi abbiamo descritto alcuni valori di questa  cittadina, senza nulla togliere a Lavena Ponte Tresa, che ha saputo accogliere e dare ospitalità a diverse culture di emigrati, siciliani, calabresi, campani ecc.  Non dimentichiamo il grande fenomeno sociale che è stato l’emigrazione. Il decollo industriale del primo decennio, provoca un esodo impressionante, tra il 1901 e il 1913 emigrano otto milioni di italiani, di essi 3.374.000 sono meridionali. Ma questa è altra storia, oggi preferiamo augurare ai due paesi per questo splendido progetto, i migliori auguri e felicitazione.

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